‘Opera Nouveau’: inaugura la stagione lirica del Comunale di Bologna

Top News

(di Valentina Righi)
Una prima nel segno della salvezza per il Comunale di Bologna e per la sua direttrice musicale Oksana Lyniv. La stagione lirica 2023 del teatro bolognese (in trasferta per lavori di ristrutturazione, molte le discussioni ancora in atto) si chiama ‘Opera Nouveau’ e ha inaugurato oggi al Teatro EuropAuditorium (repliche fino al primo febbraio) con un inedito allestimento dell’opera romantica in tre atti Der fliegende Holländer (L’olandese volante) di Richard Wagner. Il titolo, che si potrà ascoltare anche in diretta su Rai Radio3 mercoledì primo febbraio alle 20, è legato a doppio filo alla storia del Comunale, che l’ha accolto per la prima rappresentazione in Italia il 14 novembre 1877, e alla carriera della direttrice dorchestra ucraina, che l’ha diretto per il suo debutto al Festival di Bayreuth nel 2021 quale prima donna nella storia della kermesse wagneriana. Un po’ di mal di mare (in senso letterale) nel primo atto, poi l’opera è entrata nel vivo superando le aspettative del pubblico, numeroso ed elegantissimo.
“Si apre una grande stagione – ha detto il sovrintendente Fulvio Macciardi – a partire da questa inaugurazione all’EuropAuditorium. Guardiamo con fiducia al futuro e ai cambiamenti che stanno interessando il nostro Teatro, lavorando con spirito propositivo perché la stagione non risenta in alcun modo della delocalizzazione degli spazi in Fiera ma – anzi – possa trarne nuovi punti di forza”.
“Sconfitto o redento, questo è il nodo centrale dell’opera ed è anche il dilemma che deve affrontare ogni artista almeno una volta nella sua vita”, dice la Direttrice musicale Oksana Lyniv. “Nel momento del suo grande fallimento, quando il teatro parigino la rifiutò cinicamente, il compositore non si diede per vinto e decise per dispetto di completare la partitura del Der fliegende Holländer, generando così quel Wagner rivoluzionario e visionario che cambiò drasticamente la storia del melodramma”.
Le immagini digitali del vascello alla ricerca della salvezza in mare rappresentano il culmine emozionale del lavoro del regista scozzese Paul Curran, una prima mondiale assoluta. “Nel portare in scena Der fliegende Hollӓnder (L’olandese volante), che ebbe la sua prima assoluta nel 1843 a Dresda, un regista contemporaneo deve affrontare molteplici sfide – dice Curran. Non solo l’apparizione di fantasmi e di una nave fantasma, ma ancor più importante lo sviluppo della storia di una donna giovane e fortemente indipendente come Senta, che è molto diversa dalla maggior parte delle eroine delle opere o dei drammi del suo tempo”.
Il regista riflette, inoltre, sulla caratterizzazione dell’Olandese, il protagonista dell’opera: “Più affascinante da un punto di vista contemporaneo è, forse, la rappresentazione di un personaggio che cerca la redenzione non solo attraverso l’amore, ma anche attraverso un’analisi delle sue azioni e delle sue decisioni”. Le scene e i costumi dello spettacolo sono firmati da Robert Innes Hopkins e le luci da Daniele Naldi; Driscoll Otto è il visual designer.
Il baritono Thomas Johannes Mayer nei panni dell’Olandese e il soprano Elisabet Strid in quelli di Senta, accanto al basso Peter Rose come Daland e al tenore Adam Smith come Erik, sono i protagonisti della leggenda folkloristica nordeuropea in cui il capitano di una nave è costretto a navigare sino al giorno del giudizio.Il nuovo viaggio dell’Opera Nouveau inizia con pathos, alla presenza delle più importanti autorità cittadine e di molti vip: dal Sindaco Matteo Lepore a Vittorio Sgarbi, da Patrizia Finucci Gallo a  Marina Di Guardo, dall’assessora Elena Di Gioia a Eli Sassoli de Bianchi.