Allo Spazio Alda Merini i dipinti e i disegni di Dario Fo

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Dal 14 dicembre al 29 gennaio 2023 lo Spazio Alda Merini ospiterà ‘Dario Fo, Il Maestro dei Pennelli’, una mostra di alcuni dipinti e disegni che il Premio Nobel realizzò a Casa Grassi a Cesenatico. Un evento molto importante anche alla luce del fatto che lo stesso Dario Fo avrebbe voluto venisse assegnato il Nobel per la Letteratura ad Alda Merini, segnalandola all’Accademia di Svezia. “Tutto il mondo conosce Dario Fo, il suo straordinario e giullaresco talento, la sua intelligenza brillante e la sua vicinanza, tanto umana quanto concreta, alle persone meno fortunate e più disagiate, a quella parte di mondo che rischiava (e rischia sempre) di essere sopraffatta dalla sofferenza -hadichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi– ma pochi conoscono il suo talento di pittore e disegnatore, che in realtà è stata una parte importante della sua creatività”.

“Milano -ha ricordato l’assessore- gli ha dedicato una mostra a Palazzo Reale dieci anni fa, con lui c’era ancora Franca. Ricordo ancora l’inaugurazione con gli amici di sempre: Enzo Jannacci, Adriano Celentano, Enrico Intra e Franco Cerri, che hanno cantato con lui e per lui. Lì abbiamo scoperto il Fo pittore, che usava i colori per dare forma alle sue invenzioni, per disegnare il contesto dei suoi spettacoli, per rappresentare la realtà vista attraverso i suoi occhi. Siamo quindi felici che uno Spazio come questo, dedicato a una Poetessa che ha sfiorato più volte l’emarginazione, ospiti oggi i disegni e le tele realizzati da Dario, che l’aveva segnalata al Comitato per l’assegnazione del Premio Nobel proprio riconoscendo in lei quello straordinario ‘impasto’ di fragilità e talento che consegna gli artisti alla storia”.

«Dario Fo è un Maestro che insieme a Franca Rame ha dedicato la sua vita all’Arte e alle cause degli
ultimi. Ricordare il Maestro nelle sue numerose e generose visite e performance nel carcere di San
Vittore -ha ricordato Donatella Massimilla direttrice artistica dello Spazio Alda Merini- mi riporta a momenti indimenticabili, a emozioni condivise con i detenuti e le detenute, il personale tutto, la direzione, in momenti che hanno testimoniato il lavoro del CETEC negli anni dedicati al teatro recluso come quelli di un convivio di artisti, in una Libera Università del Teatro. La stessa Merini veniva a raccontarsi nella biblioteca della sezione femminile accompagnata dai suoi amici”.

“Alcune delle sue figlie -ha proseguito Donatella Massimilla- ci sono tornate per vedere anche i nostri spettacoli nella stessa biblioteca della sezione femminile dove la loro mamma aveva letto le sue poesie; ora le detenute ne hanno registrate alcune in una installazione sonora preziosa che si può sentire Fuori, nella sua stanza museo ‘Alda Merini ad alta voce’, le voci di dentro accompagnano una visita silenziosa ai suoi ricordi, alla sua mobilia riallestita nell’ex-tabaccheria di via Magolfa. A tenere invece compagnia alle donne recluse, appesa in biblioteca, una litografia autografata di un ‘Cenacolo di donne’ donato dal Maestro Fo nella sua ultima visita a San Vittore”.

 

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