INTERVISTA/Psiker: “fondamentale il rapporto con le nuove generazioni che devono avere la forza di perseverare”

Last Updated: 28 Aprile 2022By Tags: , , ,

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(di Daniele Rossignoli) “Il rapporto con le nuove generazioni è per me fondamentale e cruciale”. Psiker, all’anagrafe Massimo Curcio, Finance Manager milanese che alterna la sua professione con la passione per la musica, intervistato da IlMohicano spiega perchè per il suo ultimo singolo ‘Ctrl Canc Alt’ (ADA Music Italy) si sia avvalso della collaborazione di due giovani rapper emergenti: Vega e Whizy. “Quello che ho cercato di fare assieme a loro -afferma- è stato un ritorno alla spontaneità con cui scrivevo le mie prime canzoni vent’anni fa”.

“Erano canzoni molto diverse da quelle più recenti -spiega- e quindi volevo ritrovare la chiave giusta per tornare alla spontaneità di una volta. Per farlo, ho deciso di collaborare con ragazzi giovani, che dovevano avere almeno la metà della mia età perchè volevo mischiare il mio tipico sound con il sound più moderno dei ragazzi di oggi, della scena trap e urban. Ho scritto questa canzone in collaborazione con due giovanissimi: Vega che aveva 18 anni quando ha registrato il pezzo e Whizy che ha 24 anni.

‘Ctrl Canc Alt’, infatti, è stato scritto “un paio d’anni fa in pieno lockdown, un momento difficile per tutti ma che per me è stato molto, molto creativo. Ho scritto tantissimi pezzi e con ‘Ctrl Canc Alt’ volevo, metaforicamente, sottolineare la mia necessità di fare un reset, di risvegliarmi con il piede giusto e buttarmi alle spalle tutto ciò che di negativo stavamo vivendo in quel momento. Volevo lanciare un messaggio positivo e propositivo di un nuovo inizio, non di cancellare quello che era stato fatto -prosegue- anche perchè dagli errori si impara. Semplicemente, volevo ricaricare le batterie”.

Ma quali affinità ci sono tra la musica di Psiker e quella dei giovani d’oggi?. “Quello che trovo più affine al mio modo di comporre è la metodoligia con cui i ragazzi di oggi scrivono le loro canzoni. Molti giovani -spiega- hanno costruito in casa un piccolo studio di registrazione dove scrivono e producono i loro brani. Un lavoro che io avevo fatto già vent’anni fa. Dopo aver deciso di non puntare tutto sulla musica ma di mantenerla come passione, mi sono costruito uno studio ‘casalingo’. Credo molto nella voglia di esprimersi delle nuove generazioni. Negli ultimi sei o sette anni la scena musicale è totalmente cambiata ma tra i giovani vedo non solo del talento ma anche molta creatività”.

Tanta creatività che sta portando ad avere una notevole quantità di nuovi talenti musicali che spesso, però, fanno fatica ad emergere: “Oggi -osserva. Oggi si punta molto sulla velocità e sulla quantità. Quello che però mi sento di dire è che chi la dura la vince, che è poi quello che negli anni mi ha sempre spinto a perseverare. La determinazione è la chiave di tutto, se non si ha la capacità di perseverare, dopo i primi muri ti fermi perchè la musica è anche tanti sacrifici. Quanti nascono e poi a distanza di pochi anni spariscono? Ma oltre alla determinazione è fondamentale, per chi lo può, avere le cosidette ‘spalle coperte’. Quando ero ragazzo mi sono trovato ad avere le prime discussioni in famiglia proprio perchè mio padre auspicava per me un futuro diverso da quello che mi stavo immaginando io. Voleva che mi laureassi e che trovassi un lavoro solido. Per non deluderlo mi sono laureato e ho cominciato una carriera che oggi mi ha portato ad essere una persona con delle responsabilità, occupandomi di finanza. Occupazione -sottolinea- che mi ha consentito di mantenere la mia passione per la musica. Le ‘spalle coperte’ sono fondamentali e quindi -aggiunge- quello che dico ai ragazzi è di avere sempre un piano B. Avete una passione? Coltivatela però non fate di quella passione l’unica salvezza nella vità perchè purtroppo se non hai la solidità economica anche la passione cambia”.

Quanto al discorso sulla qualità “non voglio esprimermi negativamente perchè rischierei di fare l’errore che fecero i miei all’inizio della mia carriera quando mi dicevano che la mia non era la musica giusta. Quando ascoltavo i miei cantanti preferiti, i miei dicevano che facevano solo del gran rumore. Quindi -sottolinea- non me la sento di giudicare la musica attuale. Ci sono tanti pezzi bellissimi e tanti pezzi che sono usa e getta. Diciamo che per ascoltare belle canzoni devi avere anche tanta, tanta curiosità perchè non le trovi facilmente”.

Ma come sarà la musica fra dieci anni? “Io volevo fare una canzone provocatoria di un secondo e prima o poi la farò: la canzone più breve con il titolo più lungo. Non voglio avere un atteggiamento pessimistico perchè amo troppo la musica e spero sempre che ce la faremo a mantenere un certo livello. Magari -conclude- dovremo fare più fatica per cercarla ma la troveremo”.

Credit Photo: Maria Bryzhko – Stefano-Perego

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