Ristori Ministero della Cultura per editori musicali, per Anem e Acep favorite le multinazionali a scapito delle aziende italiane

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Sul sito del Ministero della Cultura è stato pubblicato l’elenco delle aziende Italiane che si occupano di Editoria Musicale (DM  19 Ottobre 2021, rep n. 369, DL n. 34 del 2020). Sono state accettate (alcune con riserva di integrazione documenti) le domande di 189 aziende aventi sede operativa nel nostro Paese e che, sulla base dei dati ripartitori dei diritti d’autore, hanno registrato perdite di incasso a causa della pandemia. L’importo complessivo reso disponibile per tali ristori è stato di 5 milioni di Euro.

“Ebbene -sottolineano Anem (Associazione Nazionale Editori Musicali) e Acep (Autori Compositori Editori Musicali)- su 189 Editori alle 4 aziende multinazionali (e loro controllate) sono stati riconosciuti oltre 3,3 mln di euro, pari al 67% dell’importo totale del ristoro, mentre alle restanti 185 aziende è rimasto il restante 33% della somma! 185 realtà imprenditoriali italiane, imprese indipendenti che sono il vero cuore pulsante della creatività musicale del nostro Paese, volte anche alla diffusione della cultura italiana nel mondo, imprese che lavorano con passione e professionalità valorizzando il patrimonio popolare e culturale italiano, uniche anche nello scouting a favore dei giovani autori e compositori emergenti”.

Alla luce di questi dati, le associazioni di categoria dell’industria culturale editoriale italiana (Anem e Acep) “che rappresentano le maggiori e più longeve realtà di Editori Musicali medio-piccoli” protestano “per questa inspiegabile metodologia adottata dal MiC, lamentando fortemente il criterio di assegnazione dei ristori che ha, nei fatti, falsato la valutazione del supporto economico, finendo per favorire le pochissime grandi aziende multinazionali a scapito della stragrande maggioranza delle medio-piccole italiane. Aziende Indipendenti -sottolineano- che sono già state escluse dai contributi sul calo del fatturato 2020-2019 (art. 1, DL 41/2021) a causa del fisiologico ritardo di un anno con cui vengono incassati i diritti d’autore e che quindi avevano riposto molta fiducia in questo ristoro, salvo ora prendere atto che, pur rappresentando il 96% dei richiedenti, ne hanno potuto incassare meno di un terzo”.

 Le due associazione rivolgono pertanto “un accorato appello al Ministro Franceschini affinché intervenga con un nuovo decreto-ristoro che preveda una ulteriore erogazione, stavolta al solo ed esclusivo favore delle Aziende Indipendenti Italiane, fortemente colpite dal crollo dei fatturati a causa della pandemia”.

 

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