Carl Brave, ‘Insulti’ (testo)
Sto in avaria, stordito da questi silenzi
la polizia al kebabbaro di Talenti
è vero c’ero ma non ho visto niente
stavo scavando dentro ad una busta di falafel
la notte che russa profonda come una moglie che non sopporti più
metti la freccia a sinistra poi svolti a destra
E poi ti vedo andare via diventare un corto in fondo
mi sento come in mezzo a una paralisi nel sonno
ti presto una vocale se c’hai voglia di urlare
ti vorrei chiede’ scusa ma non lo riesco a fare
Aspe
timeout
ho bisogno di tempo, tempo, tempo
per cambiare strategia
E se senti freddo ti coprirò di insulti
cerco una tipo te in un video per adulti
sarà solo un cliché, cliché, cliché
stendiamo un velo pietoso che ci possa coprire
e non mi va di finire a cancellare il tuo nome
da una rubrica là dove conta solo il tuo nome
ed è un cliché, cliché, cliché
ma no non è come sembra
no non è come sembra a te
I sorci scalano l’edera
mi ricordo a Malaga “hola, que tal?”
ah ah
tuo fratello stava su Fortnite
in venti cristi tutti al Mc Drive
ti ho cancellata con lo Chanteclair
mi butto in mezzo come stage dive
se non mi prendono mi spacco in tre
battiti le palpebre a tempo col parabrezza
e ti nascondi dietro al fumo di una sigaretta spenta
è una picchiata [?]
se caschi caschiamo insieme
Aspe
timeout
ho bisogno di tempo, tempo, tempo
per cambiare strategia
E se senti freddo ti coprirò di insulti
cerco una tipo te in un video per adulti
sarà solo un cliché, cliché, cliché
stendiamo un velo pietoso che ci possa coprire
e non mi va di finire a cancellare il tuo nome
da una rubrica là dove conta solo il tuo nome
ed è un cliché, cliché, cliché
ma no non è come sembra
no non è come sembra a te
E se senti freddo ti coprirò di insulti
cerco una tipo te in un video per adulti