Dopo anni di sofferenza e due operazioni Debora Pagano lancia un messaggio di speranza con ‘Donna Titanio’

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‘Donna Titanio’ è il nuovo singolo di Debora Pagano, scritto dalla stessa artista, prodotto da Gotham Dischi e distribuito Artist First. Il brano è un punto cardine per mostrarsi completamente al pubblico, in senso figurato e interiore, scritto dopo l’importante operazione al reparto di unità spinale dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, con il giusto distacco emotivo, ma anche il giusto peso nella scelta delle parole.

Debora Pagano ha iniziato a soffrire di grave scoliosi dall’età di otto anni e ha trascorso la sua infanzia nel dolore e nei sacrifici, nel tentare di recuperare la sua colonna vertebrale con cure di ogni natura: busti in acciaio, lionesi, busti in gesso, plastica, terapie di trazioni e altre terapie alternative e sperimentali. Nulla ha portato ad una soluzione permanente, anzi la sua situazione è peggiorata e dopo anni di battaglia personale nello scegliere la via chirurgica è riuscita a sottoporsi all’intervento in età limite, ovvero a 24 anni, essendo consapevole dei grandissimi rischi per la riuscita di un intervento di risoluzione quasi totale in due tempi chirurgici.

Due operazioni da oltre dieci ore l’una, distanziate la prima dalla seconda da soli 15 giorni in cui è stata sottoposta a trazioni magnetiche di allungaggio, per un totale di 33 giorni in ospedale al Santa Corona di Pietra Ligure, dove il suo caso è diventato noto per la difficoltà della riuscita e per la sua grande sopportazione e forza di volontà. Da qui in avanti il suo corpo avrà una mutazione radicale e dovrà convivere per sempre con tre barre in titanio e 47 viti e bulloni a sostegno della sua colonna vertebrale, un miracolo sul quale ancora c’è molto da raccontare.

“La canzone parla di questo, ma non vuole sviscerare il tema ed impietosire l’ascoltatore – dichiara la stessa artista – ma al contrario essere un messaggio di speranza per chi vive queste sofferenze e difficoltà e allo stesso tempo dimostrare di essere artefici del proprio destino e delle proprie scelte, anche se queste possono farci rischiare la vita”.

 

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