‘Beltane’ degli Arkesia esprime la gioia e la frenesia della rinascita della natura

Last Updated: 3 Novembre 2021By Tags: , , ,

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‘Beltane’ è il nuovo singolo degli Arkesia tratto dal concept album ‘The Wheel of the Year’ (PLAYaudio/Azzurra Music). “Abbiamo scelto ‘Beltane’ come singolo -affermano gli Arkesia- perché, attraverso la sua cadenza ritmica, il suo alternarsi di moduli metrici e i suoi diversi accenti, esprime la gioia pura, la frenesia della rinascita della Natura e il rinnovarsi della Vita attraverso l’Amore. Beltane, la festa della rinascita della natura che cade il primo maggio, per i Celti era l’inizio dell’estate. La Dea è una bellissima giovane donna, e ha bisogno di incontrare il suo amato compagno, il Sole (il Dio ‘cornuto’, Cernunnos) per fare l’amore e rinvigorire la Terra. La caratteristica più importante di questa festa era forse il suo aspetto ‘ierogamico’: il ‘sacro matrimonio’ tra la Dea e il Dio era rappresentato dal rituale chiamato ‘Caccia d’Amore'”.

“Abbiamo girato il video di Beltane – dice il regista Max Minoia – prevalentemente alle Cascate di Monte Gelato, nel Parco della Valle del Treja. L’acqua, che è l’elemento dominante, nelle sue diverse manifestazioni (cascata, torrente vorticoso e placido lago) simboleggia l’origine stessa della vita, la sua rigenerazione e il sacro femminino, che è l’oggetto della canzone. Il bosco evoca il ‘nascondiglio’ popolato di elfi in cui la fanciulla si rifugiava durante della ‘caccia d’amore'”.

“Era tempo di Halloween -raccontano gli Arkesia- e Silvia, come ogni anno, era dispiaciuta dal luogo comune, che impazza in quel periodo, secondo il quale Halloween sarebbe una festa americana ‘d’importazione’, legata al consumismo o, peggio, al ‘satanismo’. Halloween è in realtà la festa di Samhain, il capodanno celtico, quando la Ruota dell’Anno, compiuto il proprio giro, si ferma per una notte (una notte che, quindi, resta ‘fuori dal tempo’, dove il tempo non esiste), per poi ricominciare a girare, dando inizio al nuovo ciclo. Durante quella notte senza tempo, la guerriera Scathach solleva lo scudo con cui tiene separati i due Mondi, affinché il Sole possa passare Aldilà. Approfittando di quel passaggio, gli spiriti dei defunti, che vivono in Altromondo, ritornano a visitare le proprie case e i propri cari, che illuminano loro la strada con lumi e lanterne (da qui la leggenda di Jack O’ Lantern)”.

“Fu dopo l’istituzione da parte di Gregorio IV della festa d’Ognissanti -proseguono gli Arkesia-  che la ricorrenza prese il nome di Halloween (‘All Hallows’ Day’, ‘Notte di tutti gli spiriti sacri’ o ‘Vigilia di Ognissanti’). Stefano aveva composto un tema celtico e allora Silvia scrisse un testo per raccontare la storia dello spirito di una donna che solo nella notte di Samhain può ricongiungersi all’amato, che vive ancora in Questomondo. Da qui nacque l’idea di comporre un brano per ogni festività ancestrale celtico-germanica. Lo scopo era quello di ricordare come alla base di quasi tutte le festività che oggi celebriamo, sopravvivano, spesso disconosciuti, simboli e rituali antichissimi, che accomunano i popoli nel tempo e nello spazio. Siamo entrambi molto legati a ognuno dei brani, per tanti motivi. Dovendo proprio scegliere, Silvia ha una predilezione per ‘Mabon’, per il ‘valzer’ e per il contenuto profondamente mistico del testo. Stefano invece ‘Imbolc’, per la ricchezza degli intrecci melodici, sia strumentali che vocali. Il nostro più grande ringraziamento va a Tony Esposito, che ha amato subito questo disco. Con immensa generosità artistica, ha suonato le percussioni nel brano ‘Ostara’ e ha sostenuto (e sostiene) il nostro progetto.

 

Photo credit: Mia Murgese Mastroianni

 

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