Con ‘Magma’ Matteo Maione canta l’amore come qualcosa di primordiale
Cantare l’amore come qualcosa di primordiale che sta all’origine del tutto, disegnarlo come un flusso senza fine che ci avvolge dall’inizio del tempo: questo l’obiettivo di Matteo Maione con il suo terzo singolo, ‘Magma’, un brano nato per raccontare l’amore, mistero assoluto della nostra vita, usando gli elementi della natura – l’acqua e il fuoco, le rocce e la terra, la lava e il vulcano – a simboleggiare in modo sensoriale, visivo e uditivo, l’eruzione di questo sentimento, la fuoriuscita di quell’ardente magma che altro non è che la nostra stessa esistenza.
“Ho deciso di pubblicare questo brano come terzo singolo -spiega l’artista- perché credo che mai come in questo momento l’amore possa aiutarci a combattere le difficoltà e i cambiamenti sociali e umani che si sono verificati nell’ultimo anno e mezzo. E allora ‘risalire dal fondo’ significa ergersi finalmente al di sopra del dolore e della perdita, ‘eruttando in un mondo’ per far esplodere fuori tutto ciò che abbiamo accumulato dentro; e finalmente affrontare il vulcano ‘tenendoci per mano’, vivere insomma fino in fondo la passione, addirittura fino al punto di farla incenerire, per poi rinascere nuovamente”.
Il videoclip ufficiale di ‘Magma’ include una sequenza di immagini incentrata sul conflitto tra il ghiaccio e il fuoco, forze opposte eternamente a confronto. In questa lotta impari, appare una donna che, come in una favola senza tempo, si sveglia in un luogo forse a lei (s)conosciuto e inizia a correre sulla neve alla ricerca di qualcosa.
Matteo Maione nasce a Roma il 28 ottobre 1971, e dopo aver vissuto tutta l’infanzia e l’adolescenza a Frosinone, torna nella sua città natale. La passione per la musica è cominciata fin da bambino attraverso lo studio del pianoforte; in seguito, capisce che quello strumento poteva dargli la possibilità di esprimere sensazioni ed emozioni profonde e sconosciute; da qui le prime improvvisazioni, composizioni, poi l’amore per il cinema e la ricerca di sonorità che potessero essere un connubio armonioso con le immagini. Infine, negli ultimi anni emerge la necessità di raccontare le esperienze di una vita, trasformando l’esistenza stessa in una grande colonna sonora, in cui la musica fosse il cuore e le parole fossero il racconto lucido ma anche immaginario della memoria e di un presente senza tempo.