Con l’album ‘L’isola che non c’è’ Francesco Tirelli rende omaggio al Peter Pan di ognuno di noi

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Si intitola ‘L’isola che non c’è’ il nuovo album dei Francesco Tirelli. Un titolo dai molti significati: in primo luogo, l’omaggio è a Peter Pan, una favola bellissima che ci insegna a rimanere un po’ bambini. E così lo è anche ‘Peter Punk’ la prima traccia dell’album.

In secondo luogo è un omaggio alla musica cantautorale italiana e a Edoardo Bennato in particolare, con la sua ‘Isola che non c’è’. In terzo luogo, spiega l’artista “è un racconto del nostro paese che, non essendo un’isola, bensì una penisola, è impossibile staccare dall’Europa e canzoni come ‘#Hasthag’ e ‘Mai’ vogliono essere un baluardo contro la politica complottista e sovranista”.

Le musiche sono state suonate dalla band allo ‘Studio del tempo’ e presso lo studio di “Artisti Online”, con la  collaborazione in fase di arrangiamento da parte di Marco Gatti sintetizzatori e pre mix e, in alcuni brani, Alessandro Benassi (chitarra elettrica) e Claudio Benassi (chitarra). Antonino Bono ha invece arrangiato il brano ‘Luce’ del quale ha curato anche il pre mix.

Insieme all’album esce ‘Vivevamo a colori’ il nuovo singolo e video. Il brano ripercorre l’infanzia di Francesco e dei suoi amici Alan e Stefano prima che l’età adulta rendesse sempre più difficile passare il tempo in modo spensierato. Il suono dell’armonica, del basso e delle chitarre acustiche si fondono però con dei sintetizzatori e con una batteria digitale. Il video è la vera e propria realizzazione di un sogno. Le riprese si svolgono nei campi dove da bambini i tre amici giocavano e sulle montagne reggiane, in luoghi accessibili soltanto a piedi del crinale che divide Toscana ed Emilia Romagna, con picchi superiori ai 1700 metri d’altezza. Un panorama, tra boschi, rifugi e montagne, incantevole.

“Tra un singolo e un album -sottolinea Francesco Tirelli- c’è la stessa differenza che passa tra uno shot in discoteca e una bottiglia di vino sorseggiata in poltrona. Il primo si ascolta in fretta, distrattamente e senza impegno. Per il secondo serve invece il giusto momento e il giusto tempo per goderselo appieno. ‘L’isola che non è’ è proprio questo: un viaggio di mezz’ora nelle nostre vite, tra musica, politica, attualità e sentimenti. Quindi stappate la bottiglia giusta, accendete il vostro sigaro preferito e schiacciate play. L’avventura sta cominciando…”.

 

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