‘Specchio’, nuovo singolo di Davide Amati feat. Matteo Alieno

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‘Specchio’ è il nuovo singolo di Davide Amati feat. Matteo Alieno, in uscita per Uma Records Pirates in distribuzione Sony Music. Questo primo singolo anticipa un EP che vedrà quattro canzoni con altrettanti artisti dove in ogni brano Davide ha voluto raccontare una parte di sé, un mood, un suono, un colore che fa parte della sua musica e della sua scrittura.

Dopo le prime release, in cui il giovanissimo cantautore romagnolo si è presentato al pubblico e ha svelato il suo mondo in cui convivono impertinenti canzoni pop, atmosfere chill e sognanti e malumori universali, Amati ha contattato quattro artisti, legati da un rapporto di stima reciproca e amicizia, per produrre quattro canzoni che potessero mostrare quattro diversi volti del progetto, che saranno svelati singolarmente, traccia dopo traccia, nei prossimi mesi.

“Questo brano -spiega l’artista- è il primo di una serie di collaborazioni, la prima è con Matteo Alieno. Con lui ci conoscevamo già, a dire la verità ci conosciamo da quando siamo bambini. Abbiamo fatto le elementari insieme a Roma e insieme ci siamo avvicinati alla musica.  Poi le nostre strade si sono naturalmente divise nel momento in cui a dieci anni mi sono trasferito a Santarcangelo di Romagna con i miei genitori. È stato incredibile ritrovarsi dopo circa dieci anni entrambi con un gran desiderio di fare musica ed entrambi già con un percorso di studi e di esperienze alle spalle che ci ha permesso di riunirci e di collaborare”.

‘Specchio’ è stata scritta, arrangiata, suonata e prodotta da Davide e Matteo ed è l’unica canzone dell’EP sulla quale si è partiti insieme da zero. L’amicizia e il feeling che c’è con Matteo ha permesso di incontrarsi un pomeriggio nel suo studio e in soli due giorni la canzone era già pronta per andare in mix da Fabio Grande che ha mixato tutto l’EP.

“L’idea -aggiunge Davide Amati- è nata buttandoci sugli strumenti senza una canzone già pronta. Non c’era una traccia chitarra e voce, né una melodia, né un’idea di testo. È nata così, buttandoci sugli strumenti e registrando già le parti. Si può dire che è nata in produzione. Poi dopo è arrivato il testo sulla melodia. Il testo è un duello più che un duetto.  Sul finale le nostre voci si incontrano come per fare pace dopo il delirio, ma nel delirio stesso che è quello di un finale psichedelico, esasperato. Fare pace con noi stessi, accettarci per quello che siamo nelle nostre zone di luci e di ombre”.

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