‘Isole viaggianti’ terzo singolo di Ornella Vanoni estratto dall’album ‘Unica’

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Arriva in radio e sulle piattaforme digitali ‘Isole viaggianti’, il nuovo singolo estratto dall’album di inediti di Ornella Vanoni, ‘Unica’, pubblicato a fine gennaio da BMG. La canzone è accompagnata dal nuovo videoclip, che, dopo i due precedenti girati a Parigi e Venezia, conclude a Milano la trilogia delle città del cuore di Ornella, con un omaggio e un atto d’amore per quella che fin dai suoi esordi a fine anni ‘50 l’ha eletta fra le proprie figlie eccellenti e più rappresentative.

Reduce da una partecipazione come ospite al Festival di Sanremo, Ornella Vanoni mette ora in luce uno dei brani che fanno emergere al meglio la sua anima divertita dall’arte. Composto da Fabio Ilacqua, che ha firmato anche altri 4 pezzi e gli arrangiamenti dell’album, ‘Isole viaggianti’ sembra mettere a fuoco un sentire comune del momento che stiamo vivendo: l’atmosfera concitata delle strofe fotografa l’irrequietezza e il desiderio di fuga – reale e metaforico – dalle costrizioni, dalle consuetudini, dai percorsi prestabiliti, e lo fa con un andamento ritmico che riconduce alle sonorità brasiliane tanto amate dall’artista. Poi, l’incedere deciso del canto, sempre punteggiato da un umorismo lieve, sfocia in un ritornello arioso e avvolgente nel quale Ornella Vanoni dà voce in prima persona ai “due eterni passeggeri” che si sorreggono tenendosi per mano “in cerca di sentieri secondari”, simili appunto a due isole viaggianti “sulla via di ieri e quella che verrà”.

“È la curiosità a portarti sui sentieri secondari, quelli che ti fanno uscire da uno schema fisso e a scoprire cose nuove, mentre sulla strada maestra può non cambiare mai niente” chiarisce infatti Ornella Vanoni a proposito del significato di ‘Isole viaggianti’. E sull’arrangiamento aggiunge: “Se vuoi dare gioia e felicità, ci sono le percussioni e le sonorità del Brasile, un Paese che mi piace molto”.

Per quanto riguarda la trilogia video, se nel primo episodio abbiamo seguito una ragazza dall’aria sognante, intenta ad esplorare i quartieri parigini sulle note di ‘Un sorriso dentro al pianto’, nel secondo ci siamo persi con una giovane donna fra le calli di una Venezia deserta e rarefatta, resa ancora più magica dalle parole e dalla musica di ‘Arcobaleno’. In questo finale, una ragazza nuova si ritrova a Milano, e ne cattura l’essenza lasciandosi trasportare dalle note di ‘Isole Viaggianti’ fra i luoghi iconici della storia cittadina e della vita dell’artista oltre quelli del nuovo skyline che proietta la metropoli nel futuro. Quindi i Navigli, il Teatro Strehler, le vie del centro storico e i luoghi cari alla poetessa Alda Merini, ma anche le costruzioni postmoderne di Piazza Gae Aulenti e lo sguardo curioso sulla Milano che verrà.

Lo stesso sguardo di Ornella Vanoni, che a sorpresa entra nelle ultime scene, luminosa e sorridente in una giornata primaverile a passeggio con la ventunenne nipote Camilla, in un simbolico e allo stesso tempo oggettivo ‘transfert’ fra passato e futuro, sull’onda della vita vissuta all’insegna della curiosità, della musica e dell’energia rappresentata ancora una volta dal colore giallo, che ritroviamo fino all’ultimo istante. Quando sullo schermo compare la dedica scritta di suo pugno “a Milano: per la città che è stata e che sarà”.

 

Photo credit: Marta Bevacqua

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