INTERVISTA/Paola Pallottino, mi piacerebbe pubblicare un album con le canzoni che ho scritto per Lucio Dalla

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(di Daniele Rossignoli) “Mi piacerebbe trovare un’etichetta disposta a realizzare un album delle canzoni che ho scritto per Lucio Dalla e che lui ha interpretato”. Paolo Pallottino, autrice di numerosi testi di Lucio Dalla, tra i quali ‘4/3/43’ intervistata da IlMohicano, esprime questo suo desiderio nella speranza che possa essere raccolto da qualche casa discografica. Tra i brani scritti da Pallottino c’è anche ‘La ragazza e l’eremita’ che la stessa autrice scrisse per Lucio Dalla, di cui è stato ritrovato un ‘provino’ ma che non venne mai incisa. “Il testo di quella canzone -spiega Paola Pallottino- non aveva musica e quando Angelo Branduardi, con  il quale collaboravo, mi chiese un testo, gliela proposi e lui la musicò. Ora, dopo la scoperta del ‘provino’ abbiamo questo fatto bizzarro di uno stesso testo con due musiche diverse”.

“Anche questo fatto -sottolinea l’autrice- fa parte del dispiacere di non essere riuscita ad avere mai un disco intero di Lucio Dalla con le mie canzoni. Si tratta di nove pezzi che dopotutto possono benissimo rientrare in un lp”. I pezzi in questione sono: ‘La ragazza e l’eremita’, ‘Orfeo Bianco’, ‘Un uomo come me’, ‘Convento di pianura’, ‘Anna Bellanna’, Africa’, ‘Il bambino di fumo’, ‘Gesubambino (4/3/43)’ e ‘Il gigante e la bambina’. Proprio quest’ultimo brano fu la causa della rottura del sodalizio artistico tra Lucio Dalla e Paola Pallottino.

“Avevo cucito un testo per un vestito perfetto per Lucio -spiega Pallottino- doveva essere il brano del ‘rilancio’ dopo Sanremo e lui cosa fa? Lo regala a Rosalino Cellamare. Gli dico ‘Ma sei impazzito? E’ troppo giovane’  ma su questo Lucio fu intransigente. Scoppiò una lite durante la quale tirò fuori tutta una serie di argomentazioni che non c’entravano nulla con la musica”.

“Ci siamo poi ritrovati con Lucio, ci siamo visti spesso e spesso sono andata a casa sua. Una cosa che mi ha molto colpito, proprio a proposito della sua ultima casa, quella di via D’Azeglio -prosegue Pallottino- è vedere tutto quello che lui ci aveva messo, oggetti, sculture, quadri e tanto altro e pensavo: questo piccolo uomo ha fatto tutto da solo, nessuno lo ha aiutato. Con forza, grinta e determinazione si era costruito questa casa assolutamente con le sue sole forze. Nessuno ha mai aiutato Lucio. Ricordo benissimo cosa si diceva di Lucio negli anni ’60, di Lucio si dicevano cose orrende. Poi ha iniziato ad avere successo e la gente ha iniziato ad amarlo, perché si sa il successo piace molto”.

Molti ritengono che ‘4/3/43’ sia una canzone autobiografica di Dalla, ma non è cosi: “io avevo un padre famoso e di conseguenza una vita privilegiata -spiega Pallottino- mentre Lucio era orfano di padre da quando aveva sette anni. In qualche modo mi era venuta in mente l’idea di risarcirlo, di fare una canzone sul fatto che lui non avesse il padre. Poi in realtà è uscita una canzone su una madre. L’idea poi di Lucio di mettere la sua data di nascita al posto di ‘Gesubambino’, (titolo censurato ndr) ha certamente contribuito a far pensare che fosse una canzone autobiografica”.

“La cosa brutta che riguarda Lucio Dalla -sottolinea Paola Pallottino-  è che manca, manca molto, manca più nel tempo che immediatamente quando ho saputo della sua scomparsa”. Ma quali erano i difetti di Lucio Dalla? “Lucio -ricorda l’autrice- era un grande bugiardo era bugiardissimo, al punto che non solo ci credeva lui ma alla fine quasi ti convinceva. Questo però, secondo me, faceva parte sempre del suo gioco creativo. Lucio aveva anche dei suoi lati neri e perfidi con i quali dovevi fare i conti ma io dico sempre che quello che non perdoni al tuo vicino di casa ad un artista glielo perdoni sempre”.

Paola Pallottino è tra i protagonisti del libro ‘Dice che era un bell’uomo…il genio di Dalla e Pallottino’ del giornalista Massimo Iondini, con prefazione di Pupi Avati e Gianni Morandi, che ripercorre proprio i primi  anni della carriera di Lucio Dalla e la collaborazione con Paola Pallottino, culminata con il grande successo di ‘4/3/43’. E proprio partendo da questa data che in questi giorni si è parlato molto della figura di Lucio Dalla e del suo essere ‘presente’ nonostante siano già passati nove anni dalla sua scomparsa.

“C’e’ ancora tanto fermento attorno a Lucio Dalla -sottolinea Iondini- dovuto soprattutto al 50/mo anniversario di ‘Gesubambino’. Un fermento, tuttavia, che c’è sempre stato, sin dalla sua scomparsa. Di Lucio Dalla, tra tutti i grandi che, purtroppo, ci hanno già lasciato, si parla sempre. Dalla è costantemente gettonato perché penso che sia riuscito a coniugare, più di tanti altri, l’essere popolare con l’essere, allo stesso tempo, musicalmente alto. Ha saputo unire due mondi: quello popolare e quello colto”.

“C’è ancora tanto da scoprire di Lucio Dalla -prosegue Iondini- e io racconto nel libro la scoperta, grazie alla cura archivistica di Paola Pallottino, di una meravigliosa audiocassetta, che ha conservato per cinquant’anni, in cui c’è il provino di Lucio Dalla de ‘La ragazza e l’eremita’”. Brano che, grazie alle nuove tecnologie, Sony Music ma soprattutto Maurizio Biancani, l’ingegnere del suono che ha già recuperato numerosi nastri di Dalla, potrebbe essere pubblicato a breve.

 

 

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