INTERVISTA/Roberto Fabbri, con ‘Hammam’ voglio lanciare un messaggio di speranza e di pace per il futuro

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(di Daniele Rossignoli) Si intitola ‘Hammam’ il nuovo singolo del chitarrista Roberto Fabbri, realizzato assieme al liutista Edin Karamazov. “Questo brano -precisa Fabbri intervistato da IlMohicano– è stato scritto una decina di anni fa e solo ora l’ho tirato furi dal cassetto. Nel 2009 -spiega- incontrai Edin Karamazov in uno dei più grandi festival mondiali legati alla chitarra, il Guitar Art Festival di Belgrado, dove lui suonava con Sting e io avrei aperto, il giorno dopo, il concerto di Ennio Morricone all’arena della città serba, davanti a 20 mila persone. Al termine di quell’incontro ci proponemmo di realizzare un progetto in futuro e ora, a distanza a causa del Covid, abbiamo realizzato questo singolo, che è diventato anche, un ‘cartoon’. Questo -sottolinea- conferisce ancora più forza al messaggio di rinascita del video stesso e la scritta ‘Rispetto’ che appare in tutte le lingue del pianeta serve a dare un messaggio di speranza per il futuro”.

Per la religione musulmana l’Hammam è la principale pratica per la purificazione spirituale, durante la quale le persone rinunciano ai propri beni materiali, raggiungendo una condizione di parità con gli altri esseri umani.  In ‘Hammam’ la chitarra e il liuto vogliono rappresentare idealmente l’Occidente e l’Oriente: la musica unisce le due culture così diverse tra di loro e il suono della chitarra e del liuto si incontrano. La fusione delle due culture viene raffigurata nel video attraverso l’incontro delle note del chitarrista romano, che si elevano da Piazza San Pietro in Vaticano, con quelle del liutista Karamazov, intento a suonare davanti alla ‘rinata’ moschea di Santa Sofia a Istanbul, porta d’ingresso dell’occidente verso l’Oriente.

Ma come nasce Roberto Fabbri chitarrista classico? “Ho iniziato a suonare la chitarra a sette anni, grazie ad uno zio che suonava questo strumento e me ne innamorai. Sono 50 anni che coltivo quella che per me è non solo una professione ma una vera passione, che mi accompagna da una vita. Ho frequentato il Conservatorio al Santa Cecilia ed ho subito deciso cosa avrei fato nella vita: suonare, scrivere, comporre. Ho iniziato a girare il mondo per i concerti, ho scritto una quarantina di libri perché è una passione che vorrei trasmettere al mondo intero”.

Certo che per un giovane che imbraccia la chitarra è difficile non farsi prendere dal rock: “a me è sempre piaciuta moltissimo la chitarra classica ma a 14 anni ascoltavo anche altro e iniziai a suonare la chitarra elettrica con dei gruppi. Un passaggio obbligato per un giovane. Il primo libro che ho scritto nell’86 si intitolava ‘Suonare Eddie van Halen‘ (una leggenda del rock scomparso lo scorso anno ndr) e il secondo ‘Suonare Pat Metheny‘ (tra i più apprezzati chitarristi jazz ndr). Non c’entrano nulla con il chitarrista classico -osserva- però molti chitarristi elettrici che suonavano i brani di questi autori avevano un problema: non li sapevano scrivere, molti non conoscevano la musica”.

“Ho frequentato anche questi ambiti perché credo che la formazione di un musicista debba essere a 360 gradi. Io insegno al Conservatorio Gaetano Braga di Teramo e ho istituito il primo dipartimento italiano, in  un conservatorio statale, interamente dedicato alla chitarra: chitarra jazz, chitarra pop, chitarra fingerstyle, chitarra flamenco e chitarra dell’800. L’unico conservatorio dove ci sono tutti i generi con uno specifico docente. Questo perché credo nell’interazione tra i generi”.

Per la religione musulmana l’Hammam è la principale pratica per la purificazione spirituale, durante la quale le persone rinunciano ai propri beni materiali, raggiungendo una condizione di parità con gli altri esseri umani.  In ‘Hammam’ la chitarra e il liuto vogliono rappresentare idealmente l’Occidente e l’Oriente: la musica unisce le due culture così diverse tra di loro e il suono della chitarra e del liuto si incontrano. La fusione delle due culture viene raffigurata nel video attraverso l’incontro delle note del chitarrista romano, che si elevano da Piazza San Pietro in Vaticano, con quelle del liutista Karamazov, intento a suonare davanti alla ‘rinata’ moschea di Santa Sofia a Istanbul, porta d’ingresso dell’occidente verso l’Oriente.

 

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