Il Concerto di Natale 2020 del Teatro alla Scala, perdurando la chiusura dei teatri in ottemperanza delle misure di contenimento della pandemia, sarà eseguito a porte chiuse e trasmesso da RaiCultura su Rai 1 giovedì 24 dicembre alle 10.25 e su Rai 5 venerdì 25 dicembre alle 18. Il Maestro Michele Mariotti dirigerà un programma interamente mozartiano composto dal Concerto per pianoforte n° 9 in Mi bemolle maggiore, K 271 ‘Jeunhomme’, solista Beatrice Rana, dal mottetto ‘Exsultate, jubilate’ eseguito dal soprano Aida Garifullina e dal luminoso do maggiore della Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551 ‘Jupiter’.
Un programma gioioso che unisce pagine di diversi momenti dell’attività del Salisburghese: il Concerto n° 9 fu composto a Salisburgo tra il 1776 e il 1777 da Mozart ventenne. A lungo si è ritenuto che il concerto fosse dedicato a una pianista francese di nome Jeunhomme in visita nella città, ma è ormai da lungo accertato che la dedicataria fosse invece Louse-Victoire Noverre, sposata Jenamy, il cui nome sarebbe stato trascritto erroneamente. Il concerto, di notevole estensione, è considerato un punto di svolta nell’attività del compositore che vi sperimenta per la prima volta innovazioni stilistiche che ricorreranno nella produzione più matura.
Ancora precedente, e strettamente legato a Milano, è il mottetto ‘Exsultate, jubilate’ composto per il castrato Venanzio Rauzzini, cui era affidata la parte di Cecilio nella nuova opera Lucio Silla composta per il Regio Ducal Teatro, dove andò in scena il 26 dicembre 1772; la prima esecuzione del mottetto, considerato tra gli esempi più luminosi della scrittura vocale mozartiana, è documentata presso il convento dei Teatini il 16 gennaio 1773.
Alla piena maturità appartiene invece l’ultima sinfonia, la n° 41, completata a Vienna il 10 agosto 1788 a suggello di tre mesi di intensissima attività sinfonica in cui nacquero anche le sinfonie in mi bemolle maggiore K. 543 e in sol minore K. 550. Con un organico arricchito da trombe e timpani, ma privo del timbro ombroso dei clarinetti, la sinfonia non a caso successivamente nominata “Jupiter” (probabilmente da Salomon) afferma gloriosamente un magistero tecnico ineguagliato e risolto con olimpica naturalezza.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro alla Scala torna Michele Mariotti, un maestro italiano presente in tutti i maggiori teatri internazionali e universalmente riconosciuto dalla critica. Alla Scala ha già diretto Il barbiere di Siviglia, I due Foscari, Orphéé et Eurydice e I masnadieri (anche in tournée a Savonlinna) oltre ad aver debuttato con la Filarmonica nel 2019.
Beatrice Rana, classe 1993, ha rapidamente conquistato le principali sale da concerto internazionali: il Musikverein di Vienna, la Philharmonie di Berlino, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall di New York, la Royal Albert Hall e la Royal Festival Hall di Londra, il Théâtre des