Claudio Baglioni, l’amore e i cani che abbaiano alla luna

Top News

(di Maria Elena Molteni)

“Non lo scopriamo adesso e non lo dico io per primo, ma il tempo è l”avversario micidiale di ogni essere umano ed essere vivente. Per quanto sia forte la tua capacità di affrontarlo vince sempre lui. Qualche volta possiamo pareggiare il conto, ma per il resto siamo sempre a rincorrerlo, fino a che non ci sarà più. Il vantaggio di questo mestiere è pensare che ci sarà qualcosa, un ricordo, una memoria, un album, la scena di un concerto che resteranno, anche dopo”. Claudio Baglioni nel nuovo attesissimo album (edito da Sony), che esce a sette anni di distanza dal precedente, con il tempo ci fa i conti. Ma il tema non è nuovo nella sua discografia. In 50 anni di carriera è stato superato solo da un altro: quello attorno al quale ha ruotato, e ruota, l’esistenza del cantautore, l’amore. L’incipit del brano che apre l’album è programmatico: “‘In questa storia che è la mia‘ dico: ho vissuto per lasciare un segno. Che poi – spiega Baglioni – è la speranza di tutti: che qualcosa resista e che possa andare ancora avanti”, oltre noi. Nell’album, 14 brani, 1 ouverture, 4 interludi piano e voce, 1 finale disegnano una parabola intorno all’amore, personale e universale”. “L’amore è ciò che – ammette Baglioni – più mi ha interessato, ma ciò che forse ho meno capito”. L’amore, dunque, e l’esistenza che deve lasciare il segno. “In questo lavoro sono stato ossessionato dal verbo ‘incidere’. L’ho buttato là, inizialmente, come anedottica: ‘incidere un disco, lasciare un solco, lasciare il segno’. Il punto era incidere in quella sfera intellettuale, emotiva e mentale di chi ha voglia di ascoltare.

“Nella mia produzione il tema dell’amore è preponderante: per quanto tutti abbiano tentato di scandagliarlo, ha sempre qualcosa da raccontarci” racconta Baglioni. “Ho cercato con un teleobiettivo di andare a pescare tanto momenti dell’amore, di questa ruota gigantesca che forse è l’argomento che mi ha sempre interessato di più nella vita, e che forse è quello che ho capito di meno, ma, come si dice… ‘i cani abbaiano alla luna’”. L’appello che contiene questo nuovo grande lavoro è che “bisogna ricominciare a fare dei sogni al plurale. Le persone devono guardare nella stessa direzione e non solo nello specchio di casa e nel lago del proprio narcisismo. Oggi viviamo un mondo troppo pieno: a volte, per non essere trasparenti, si va a cercare solo quella consolazione che arriva da social media ma non si concretizza e non ti porta mai alla soglia della felicità”.

La pandemia, confessa ancora il cantautore, “mi ha paralizzato” da un punto di vista artistico, anche se in realtà “la vita privata non è cambiata molto, perché non sono mai stato uno che usciva la sera. Ho spesso bisogno di stare solo anche solo per rifiatare, per compensare i momenti in cui, al contrario, si sta in mezzo a tanta gente”.. Ora “sarebbe una bestemmia se non fossimo capaci di prendere il meglio da questa situazione”.  Nel mondo della musica e dello spettacolo “è venuto a mancare il 100% del lavoro, il settore è in vera difficoltà. Ma oltre ai sostegni di tipo economico, abbiamo il dovere – fa appello -di cercare nuove forme di diffusione della musica”. Baglioni spiega di non essere d’accordo “con chi sostiene che i concerti non si possono fare in streaming, ad esempio. E’ chiaro che non è la stessa cosa” dice, mentre si appresta a un 2021 di live con oltre 100 persone in orchestra. “Ma – avverte – dobbiamo cercare di creare nuove letture, più dinamiche, sennò è chiaro che i concerti a distanza saranno poco seguiti. Dobbiamo chiederci, sia noi artisti, sia gli editori tv, di pensare e progettare delle nuove forme perché si possono creare delle interazioni con il pubblico”.

Dell’album racconta: “è stato ideato e composto come una volta. Vero, sincero, fatto a mano e interamente suonato. È un progetto al quale ho dedicato tutto me stesso, a partire dalla scrittura, strutturata come non accadeva da tempo, su linee melodiche e processi armonici che la musica popolare, sembra offrire sempre meno. Le sonorità sono tutte vere – nel senso di ‘acustiche0 – basso, batteria, pianoforte, chitarre, archi, fiati, voce e cori – e il ricorso all’elettronica è stato dedicato, esclusivamente, alla cura degli effetti suono e delle atmosfere. Ne sono venuti fuori quattordici pezzi suonati dalla prima all’ultima nota, da un gruppo di musicisti straordinari, che fanno quello che ci si aspetta da loro: suonare con tutta la creatività, l’invenzione, l’energia e la passione – in una parola: la musicalità – che hanno dentro”. Intanto è online il video del nuovo singolo, attualmente in radio, ‘Io sono lì‘, diretto da Duccio Forzano. Giovedì 3 dicembre alle 21 Baglioni presenterà in anteprima l’album in diretta videostreaming su RaiPlay, in diretta su Rai Radio2 (in differita anche su Rai Italia) e in diretta streaming audio su RaiPlayRadio, e sugli account social di Rai Radio2, Facebook, Instagram, Twitter e Telegram. Sarà una serata speciale condotta da Malcom Pagani, che ripercorrerà insieme all’artista i momenti della composizione e della realizzazione dell’album.

Condividi questo Articolo