Con ‘Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri’ Tiziano Ferro reinterpreta 13 punti fermi della musica italiana

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Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri’: disponibile da oggi il primo album di cover di Tiziano Ferro, secondo capitolo del disco pubblicato nel 2019 e certificato doppio Platino. Per l’occasione Tiziano Ferro ha reinterpretato 13 brani di altrettanti autori italiani che con queste canzoni hanno dato forma a piccoli miracoli nel corso della sua vita, come “luci piccolissime in fondo al tunnel. “Sono canzoni -spiega Tiziano Ferro- che mi hanno raccontato senza conoscermi, mi hanno fatto innamorare del mestiere di scrittore, uno che si consegna in quanto artista, voce, sangue, come hanno fatto questi giganti che ho reinterpretato”.

“Se faccio l’artista e il cantante, se scrivo canzoni -osserva Tiziano Ferro- è perché ho avuto grandi ispiratori che quando mi guardavo intorno cercando la strada, me l’hanno insegnata. Cambiare la vita a un ragazzo con la mia provenienza significa cambiargli la percezione della realtà. In questo senso, queste canzoni sono state miracolose, hanno ribaltato la mia visione del mondo, mi hanno fatto capire che cosa volevo dalla mia vita e che cosa volevo fare”.

Oltre a ‘Rimmel’ di Francesco De Gregori, che apre l’album ed è stato il primo singolo estratto, seguito pochi giorni dopo dal secondo ‘E ti vengo a cercare’ di Franco Battiato , Tiziano Ferro reinterpreta ‘Morirò d’amore’ portata al successo da Giuni Russo, ‘Bella d’estate’ di Mango, che l’ha composta con Lucio Dalla, ‘Margherita’ di Riccardo Cocciante, ‘Almeno tu nell’universo’ portata al successo da Mia Martini, ‘Cigarettes and coffee’ di Scialpi, ‘Perdere l’amore’ di Massimo Ranieri, che per l’occasione duetta con Ferro, ‘Piove’ di Jovanotti feat. Box of Beats, ‘Portami a ballare’ di Luca Barbarossa, ‘Nel blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno, ‘Ancora, ancora, ancora’ brano di Cristiano Malgioglio noto soprattutto nell’interpretazione di Mina, e infine ‘Non escludo il ritorno’ scritto a quattro mani da Franco Califano con Federico Zampaglione.

“Il disco -racconta Tiziano Ferro- non era previsto. È la mia piccola perla nata durante il lockdown, dal periodo di indigenza, fatica e delirio che stava invadendo il mondo. Ho pensato di non avere il diritto di lamentarmi, considerando le tante persone che stavano soffrendo, ma so che la mia creatività e il mio concetto di arte sono sempre l’antidoto migliore per farmi reagire. Così ho preso il file delle ‘canzoni della mia vita’, ho chiesto al mio arrangiatore Marco Sonzini di entrare in studio e registrarle per puro divertimento. Mi sono trovato un pugno di canzoni in mano e solo allora abbiamo pensato di farne un album. Non c’è una linea logica nella scaletta se non per il fatto che nella loro essenza e con la loro potenza sono brani che ho sempre amato”.

“Ho affrontato queste canzoni senza il timore di toccare i mostri sacri, una cosa molto italiana, che non condivido. Bisogna invece celebrare i grandi artisti -osserva Tiziano Ferro- semplicemente con il rispetto e la stima di chi ha studiato queste cose sui banchi di scuola della musica. Soprattutto quando si tratta di canzoni così importanti, l’intervento deve essere minimo. Dico sempre che vanno avvicinate come musica classica, come un tenore o un baritono o un direttore d’orchestra affrontano Verdi: devi attenerti al libretto, aggiungere la tua voce a una cosa già scritta molto bene. Non ho mai sposato il rifacimento stravolgente di una canzone. Certo -osserva- gli arrangiamenti sono nuovi, fatti con una strumentazione moderna, nella filosofia dell’autore originale, rispettandone il messaggio. Ad esempio in ‘E ti vengo’ a cercare abbiamo lavorato nella direzione che Battiato aveva già seguito, quella della ricerca elettronica, ma con i mezzi attuali. Lo stesso con ‘Bella d’estate’ di Mango, grandissimo ricercatore”.

“In studio -prosegue Tiziano Ferro- ho notato subito la matrice vergine della passione di registrare queste canzoni, nate dalla voglia di fare qualche cosa per me, senza pressione, per divertirmi e stare bene. Credo si respiri la voglia di dare spazio alla forza creativa, alla diversità, alla gioia, in un grande desiderio di libertà. Spero che questo possa aiutare un pochino anche altre persone in questo momento così controverso -conclude- perché abbiamo bisogno di gentilezza e generosità”.

È uscito sempre oggi anche ‘Ferro’ il documentario Amazon Original in esclusiva su Prime Video in Italia e in tutto il mondo. Il film, ambientato tra Italia e Stati Uniti, è un viaggio intenso e potente nella vita privata e professionale di Tiziano Ferro, che permetterà a tutti di conoscere la persona dietro i riflettori, mostrando gli alti e bassi e le sfide dal punto di vista dell’artista dopo vent’anni di carriera. “Mi piace l’idea – afferma Tiziano Ferro – che l’esperienza di una persona, quella degli altri di una canzone o quella di vita che racconto nel film, sia una verità intoccabile, incriticabile, perché quando racconti una storia può creare controversie o esser abbracciata, può piacere o meno, ma nessuno può cambiarla: esiste, è lì ed è tua, forte della verità”.

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