‘My heart is a jungle’ nuovo singolo di Valentina Giani e Francesco Puccinelli (in arte Skelets on me)

Senza categoria

‘Dancing to quiet chaos’ (ballando nel caos calmo) è l’immagine da cui sono partiti Valentina Giani e Francesco Puccinelli, in arte Skelets on me, per la scrittura di ‘My heart is a jungle’ il singolo che dà il titolo al loro nuovo lavoro discografico e al video disponibile su YouTube, per la regia di Monika Golaszewska.

E a proposito del video gli Skelets on me spiegano: “abbiamo scritto ‘My heart is a jungle’ per quei momenti in cui tutto è un po’ incerto e caotico, ma va bene così. Hai presente quella musica che ti accompagna quando cammini per non pensare, quando non sai che fare ma non te ne frega niente? Questa è la musica che fa da sottofondo. E poi c’è Zara che balla come un cuore pulsante, per ricordarti che alla fine se hai quello andrà tutto bene. In fin dei conti è bello perdersi nella propria giungla”.

Per quanto riguarda la parte musicale, rispetto a ‘They Come/They Go’ del 2017, prende spazio l’elettronica, ci sono meno chitarre, ‘più Juno’ e la voce acquista umidità, collocandosi in una dimensione onirica che rimane sospesa tra sogno e allucinazione.

‘My heart is a jungle” è stato prodotto e mixato da Rene Mühlberger, musicista e produttore molto attivo in Germania ed Austria agli YES Studios di Vienna.

“Alle volte penso anche che le cose ci sembrano più complicate di quello che sono per davvero. Alla fine -sottolinea Valentina Giani- mi ritrovo sempre davanti allo stesso dilemma: ho veramente bisogno di organizzare razionalmente quello che ci passa per il cuore, oppure è nella confusione che trovo il modo di spingermi più in là, di andare avanti? Io e Francesco Puccinelli -spiega- abbiamo scritto le prime parti delle canzoni a distanza, vivendo ora in città diverse. Poi ci siamo trovati a Praga e ci siamo chiusi in sala prove e sono venuti fuori quattro pezzi in quattro giorni. Avevamo già deciso di usare pads Roland invece della batteria acustica, e parti di synth come strumento principale invece delle chitarre”.

“Poi -prosegue- abbiamo portato tutto a Vienna, per registrare insieme a Rene Mühlberger e anche in questo caso il lavoro è stato parecchio diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati. Con la sua esperienza ci ha insegnato un sacco di cose e ci ha aiutato a ottenere questo suono che ci piace tanto. Lui è un artista e produttore che collabora con varie band conosciute in Germania ed Austria (Clueso, Pressyes, Velojet), è pieno di entusiasmo nello sperimentare sempre nuove soluzioni, registrare le ritmiche su nastro, trovare il synth vintage giusto e persino spingerci a riarrangiare completamente alcune nostre parti”.

Condividi questo Articolo