INTERVISTA/Sgrò, serve maggiore consapevolezza di quanto sta accadendo

Last Updated: 21 Aprile 2020By Tags: , ,

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(di Daniele Rossignoli) “La cosa che mi ha messo molta tristezza in questa situazione è aver visto gente sui balconi cantare ‘tutto andrà’ bene quando nel frattempo c’erano decine e decine di persone che morivano. Capisco che non sia facile restare con se stessi ma forse serve una maggiore consapevolezza di quanto sta accadendo”. Cosi Francesco Sgrò, in arte semplicemente Sgrò, spiega a IlMohicano, qual è il suo punto di vista circa il momento che si sta vivendo a causa del Coronavirus.

“In questi giorni di isolamento forzato -sottolinea Sgrò- ho sentito spesso parlar male gli uni degli altri, argomentare per slogan o per sentito dire, senza alcun approfondimento. Più si va avanti in questa situazione -osserva- temo che la gente si incattivisca ulteriormente, perda quel senso di solidarietà che invece è fondamentale per uscire tutti insieme positivamente, anche dal punto di vista psicologico, da questa quarantena”.

Per quanto lo riguarda “personalmente -spiega dalla sua casa bolognese, Sgrò- io non sto vivendo male questo momento. Un mese fa è uscito il mio singolo, ‘In differita’, e sto elaborando anche sentimentalmente questo avvenimento. Ho trent’anni -spiega- non ho mai fatto musica prima d’ora, se non chiuso nella mia camera, per cui sto vivendo una ventata di stati d’animo particolari e questa quarantena mi sta facendo digerire questa nuova esperienza”.

‘In differita’ è un brano pop malinconico che, in una atmosfera sospesa e surreale, parla della presa di coscienza della fine di una relazione e della difficoltà di ritornare alla propria solitudine. “A volte -sottolinea Sgrò- mi sembra che le relazioni siano un modo per coprirsi le spalle, di evitare di considerarsi esseri unici. A un tratto, però, può succedere che la relazione non vada più avanti e si deve per forza ricominciare da capo, ritrovandosi da soli”.

“Per 26 anni, fino a quattro anni fa quando non ho portato le mie canzoni ad un produttore, sono rimasto chiuso in me stesso. Adesso -sottolinea- mi piace mettermi a nudo. Mi sto rendendo conto di quanto gli altri siano necessari, sia dal punto di vista relazionale che creativo e ho iniziato a ragionare tanto sulla canzone, su come viene fruita ora. Con il tempo ho anche imparato come si scrive una canzone -conclude- e sono sempre più convinto che la mia strada sia questa”.

 

 

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