‘Feat (Stato di natura)’ il nuovo album di Francesca Michielin e un invito a non isolarsi anche se costretti a stare in casa

Last Updated: 13 Marzo 2020By Tags: , ,

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Si intitola ‘Feat (Stato di natura)’ il nuovo progetto discografico di Francesca Michielin, disponibile su tutte le piattaforme digitali e negli store  per Sony Music. Anticipato dal singolo ‘Cheyenne’ feat. Charlie Charles uscito lo scorso novembre, e dai tre brani ‘Gange’ feat. Shiva, ‘Riserva Naturale’ feat. Coma_Cose e ‘Monolocale’ feat. Fabri Fibra, il nuovo album è composto da 11 tracce, 11 featuring, frutto delle collaborazioni della cantautrice con i nomi più importanti e interessanti del panorama musicale attuale. Tanti sono, infatti, gli artisti che Francesca Michielin ha deciso di coinvolgere in questo album dalle sonorità molto diverse, in grado di rappresentare le tante anime musicali che l’artista ha in sé e che ha scelto di raccontare. ‘Feat (Stasto di natura)’ è anche il singolo, Feat. Maneskin, in radio e su tutte le piattaforme digitali.

“Incontrarsi è difficile. Risulta sempre più semplice scontrarsi, elencare le differenze, usarle per allontanarsi. Credo, però, non ci sia specchio migliore se non nell’altro. Credo ancora che le differenze siano belle perché non tolgono nulla, anzi, riempiono davvero – racconta Francesca Michielin – Questo progetto è stato un lavoro impegnativo ed ambizioso, fatto di incontri e paralleli, tesi a creare qualcosa che non avevo mai fatto prima, una storia di contrasto e unione, tra quei due mondi, Natura e Urban, che mi lasciano da sempre divisa e in bilico ma
che mai come oggi mi appartengono. Il confronto è il mio Stato di Natura”.

“Questo disco -spiega ancora Francesca Michielin- ha come caratteristica il fatto di essere eterogeneo, la sua ricchezza è la sua varietà. Ho voluto omaggiare gli artisti che ho sempre ascoltato da piccola, come i Rage
Against The Machine, Annie Lennox, Run D.M.C. e Red Hot Chili Peppers. È stata per me anche una sperimentazione vocale: ci sono parti cantate in growl, che è tipico del rock, passando per il gospel fino allo scat jazzistico. È un disco tutto suonato, c’è meno elettronica digitale, ci sono suoni nudi e crudi, tastiere analogiche, body percussion”.

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