INTERVISTA/ Vasco Barbieri, scoprire la musica dopo il coma

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(di Daniele Rossignoli) “La mia passione per la musica e per il pianoforte mi ha dato la possibilità di capire il mondo, è stata la mia lente per ingrandire e approfondire la realtà. Un rifugio ma anche una porta di entrata”. Così Vasco Barbieri a ‘IlMohicano’ racconta come a otto anni, dopo un brutto incidente che lo ha fatto entrare in coma per venti giorni, sia riuscito, proprio grazie alla musica, ad avere una visione totale del mondo che lo circonda, una visione profonda e molto riflessiva.

La prima volta Vasco Barbieri nasce il 6 agosto 1985 a Roma, la seconda dopo il coma che lo riporta allo stato iniziale, il 30 aprile 1993. A 7 anni ritorna a casa dopo il trauma con gravi danni alla vista, si avvicina al pianoforte e senza aver mai suonato prima esegue ad orecchio una canzone: da quel momento Vasco fa della musica il suo strumento principale per esprimersi e costruire il proprio mondo.

“Ho a che fare con la musica da quando avevo 8 anni -spiega- dopo l’incidente sono stato 20 giorni in coma. Poi sono stato un anno di ospedale perchè avevo perso la memoria e la capacità di camminare. Una volta tornato a casa ho trovato un pianoforte ed ho cominciato a suonare. Ho iniziato a viaggiare, ho avuto la possibilità di conoscere gli altri e meglio me stesso. Grazie alla musica sono riuscito a relazionare ciò che non capivo al mio interno con il mondo esterno e proprio la musica è stata la chiave per sbloccarmi dalla paura”.

“Con il passare degli anni -prosegue- mi sono messo anche a scrivere canzoni perchè mi interessava raccontare la mia realtà attraverso la musica. Ho iniziato a 16 anni a scrivere la prima canzone, poi ho suonato nei Caffè Letterari e nei club.  A 23 anni la mia ragazza di allora mi chiese di suonare davanti ad un  pubblico vero. Io, che ero molto timido, per lei presi coraggio e da allora non ho più smesso e ho scoperto che suonare mi dà una nuova linfa”.

Con il passare degli anni Vasco Barbieri scopre la musicoterapia e la potenzialità della musica in ambito fisico, psicologico e biologico e nel 2013 apre un blog: Il Pianoforte Intuitivo. In questo periodo si esibisce in numerosi locali della scena romana dove viene notato dalla Maqueta Records, che decide di investire su di lui e sostenerlo nella registrazione dei suoi brani. “Internet -spiega- offre grandi possibilità come quella di poter  condividere un sacco di passioni e scoprire come ogni vita sia una vita eccezionale che deve solo essere raccontata. Io avevo la mia storia da raccontare e da condividere e mentre la raccontavo ho scoperto delle cose della musica che non sapevo come, ad esempio, il fatto  che la musica viene utilizzata durante la gravidanza, nei casi di Alzhaimer, per lo sport, lo studio, la meditazione. Ho scoperto, insomma, che la musica può fare bene in mille modi diversi”.

A settembre Vasco Barbieri ha pubblicato il singolo ‘A little bit of present’ nato come reazione ad un momento di crisi dopo l’università. “Ero circondato da un mondo estremamente più vasto e complesso di quello che conoscevo -spiega-  e nel comporre questa canzone mi consolavo con il pensiero che l’inquietudine è un sentimento condiviso e che se sfruttata in maniera costruttiva può diventare un motore inarrestabile. Questa canzone mi ha ridato la forza di accettare la mia follia e la mia differenza e mi ha ridato il coraggio di ballare ‘fra e con’ i miei fantasmi. Perché, in fin dei conti -conclude- siamo tutti parte di uno stesso mondo”. A fine novembre uscirà un secondo singolo e un video cui farà seguito l’album ‘La Tartaruga’.

credit photo: Simone Impei

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