Piante che suonano e strumenti di riciclo al Contemporary Music Hub di Milano

Senza categoria

Qualsiasi oggetto è in grado di produrre suoni e qualsiasi fenomeno acustico può avere pari dignità nella composizione musicale. Già nel Novecento era vivo l’interesse dei musicisti verso fonti sonore più umili degli abituali strumenti musicali ed oggi l’aumentata sensibilità ambientale dei musicisti li ha portati a dotarsi di nuovi strumenti. Sarà questo il tema conduttore del Contemporary Music Hub che si terrà alla Fabbrica del Vapore il 28 e 29 settembre 2019, una due giorni dedicata ai linguaggi di oggi in relazione, appunto, ai temi ambientali.

Un festival, Sketches 2019, dedicato alla musica di oggi, prodotta da musicisti professionisti ma anche no, con strumenti inusuali, spesso oggetti di riciclo ripescati nei cassonetti della raccolta differenziata oltre che dalle piante che ognuno ha sul balcone di casa o in giardino. Dei sensori captano le variazioni di temperatura, di acidità del terreno e di stato delle piante, quando queste vengono stimolate dal tocco umano o semplicemente reagiscono al variare delle condizioni climatiche. I sensori raccolgono gli stati di tensioni elettriche che trasmessi al computer producono dati utili per sintetizzare suoni o partiture musicali. In pratica, le piante sono in grado di creare suoni differenti e cellule melodico-ritmiche specifiche e il pubblico potrà far suonare la loro voce.

La performance sarà divisa in quattro sezioni: due dedicate agli Esercizi di Pazzia di Francesco Filidei, realizzati rispettivamente con la plastica e con la carta, una terza dedicata all’alluminio delle sculture sonore di Giulia Lorusso (Floating Flows Flooding) e una sezione conclusiva a cura di Andrea Valle, che con i propri automi musicali proporrà musica differenziata dall’indifferenziato.

 

 

 

 

Condividi questo Articolo